WORLDWIDE CROWNCAPS
Home Storie English

PERCHÉ PROPRIO

I TAPPI?

I

 

l collezionismo è sempre stata una grande passione che ha coinvolto, più o meno intensamente, tutti i componenti della mia famiglia.

Il mio amato papà dedicò il suo tempo libero ai francobolli e alle cartoline, e ancora oggi i cimeli della sua certosina e costante ricerca vivono in ordinata presenza in un armadio, in quella specie di museo delle collezioni che è sempre stata la casa della mia adolescenza.
Mia sorella ha per lungo tempo riempito la sua stanza di bambole e bamboline in costume tradizionale provenienti dai paesi più disparati.

La mia passione per i tappi è iniziata per gioco, ma è presto divenuta travolgente, coinvolgendo inesorabilmente i due fratelli minori, e creando un ulteriore legame fra noi.
Fino al primo contatto con un altro collezionista, vivevamo la nostra innocua mania con molta riservatezza, timidamente condizionati dal sarcasmo con cui la gente giudicava tre trentenni che raccoglievano quegli “inutili” oggetti con cui si giocava negli anni che precedettero il consumismo.

Nell'estate del 1990 partecipammo par la prima volta ad un raduno: “Il Barattolo” è un club che annualmente tiene il suo incontro nazionale, e quell'anno, vicino Milano ci ritrovammo tra decine di tavoli traboccanti di lattine, bottiglie, bicchieri e materiale vario correlato principalmente alla birra.
Ci rendemmo conto una volta di più che l'oggetto della nostra collezione era considerato la cenerentola, e noi “tappisti” tanti Peter Pan che non vogliono crescere, snobbati dai professionisti di quel mercatino dell'hobby.

Allora cominciai a immaginarmi nei panni di un “lattinaro”: ho sempre visto l'avvento della lattina come un pericolo per il futuro dei tappi, e dubito quindi di essere stato obiettivo, ma l'indubbio fascino dei variopinti barattoli ed il numero consistente di serie emesse dalle birrerie era comunque poca cosa rispetto alla difficile collocazione della collezione in un ambiente domestico, e l'idea di essere cacciato di casa con tutta la collezione non mi allettava di certo.
La grande quantità di spazio che le lattine richiedono impone prima o poi di limitarne la raccolta ad alcune nazioni, e questo contrasta con la mia concezione di collezionismo: non è piacevole scambiare (anche tappi) con chi è interessato ad un ambito selezionato di esemplari, perché ti pone automaticamente in inferiorità nel reperire pezzi di scambio.

Apprezzabile la collezione di etichette, ce ne sono alcune di grande raffinatezza, e non è poi così difficile riceverne esemplari dalle birrerie, che li considerano un buon gadget pubblicitario; si raccolgono facilmente in poco spazio ed ordinatamente, ma trovo che le varie differenze di forma rendono questa raccolta molto eterogenea, e poi sono dopotutto oggetti di carta…

Molto diffusa è anche la passione per i sottobicchieri (rigorosamente di birra), più omogenei nel formato ed altrettanto facili da ricevere dalle ditte e da conservare, ma spesso la grafica lascia a desiderare: pensai che non era il mio genere.

Sono affascinato dai bicchieri e dalle vecchie bottiglie con tappo meccanico, ma ai problemi di spazio delle lattine si aggiunge quello della fragilità: è però indubbia la bellezza degli esemplari più vecchi, con tutta la storia che testimoniano!

Ma allora che avevano da disprezzare della nostra amata passione per i tappi? In un piccolo gioiello di metallo vi è la sintesi di tutti gli altri oggetti in quel meeting: qualità grafica spesso di assoluto valore artistico, che riflette stili e simboli tipici delle diverse epoche storiche cui ogni singolo pezzo è appartenuto, il tutto racchiuso in un oggetto della dimensione di pochi centimetri con minime variazioni, facile da scambiare per posta con minima spesa, ma soprattutto la cui forma a corona è semplicemente…regale!!

Nella mia persistente ingenuità rimasi stupito e vagamente turbato dalla quantità di denaro che girava intorno a quegli articoli da “collezionismo di serie A”, e mi infastidiva il pensiero che a fine giornata molti fossero soddisfatti per aver raccolto numerosi pezzi mancanti dietro esborso di cifre non indifferenti: ma in fondo erano pur sempre fatti loro…
Noi poveri “tappisti” dilettanti ci eravamo invece limitati a proficui e gratuiti scambi, ed eravamo persino riusciti a restare (o diventare) amici!

A questo punto voglio aprire una parentesi per ricordare la grande figura di Giorgio Gaiotto, che ha generosamente contribuito ad arricchire la nostra collezione senza mai approfittare del nostro “noviziato”, lasciando purtroppo questo mondo prima che la purezza del collezionismo di tappi iniziasse a sconfinare negli eccessi merceologici cui oggi assistiamo su Ebay: il suo ricordo riaffiora vivido riguardando i bei pezzi frutto dei nostri scambi con lui.

Saluto comunque con affetto tutti quei (non molti) collezionisti presenti a quella nostra “iniziazione” che ormai fa parte della preistoria (almeno della nostra), lontana anni luce dalle trasformazioni che il nostro hobby ha subito con l'avvento dell'informatica.
Non voglio certo criminalizzare Internet, anzi, sotto molti aspetti il collezionismo ne ha giovato, ma le prospettive di facili profitti rendono sempre più arduo distinguere il reale valore di un tappo, spesso ceduto come assoluta rarità a prezzi assurdi, ma in realtà posseduto in centinaia di esemplari dal venditore.

Uno dei settori più apprezzati è sempre stato quello delle serie, e spesso è capitato di trasformarsi in accaniti consumatori di succhi di frutta o altro per trovare il pezzo mancante: quando l'ultimo tassello del puzzle completava l'opera la soddisfazione era grande, e credo che mai nessuno si sia soffermato più di tanto a capire quanto alla fine gli sia costata la singola serie. Oggi ci si ritrova a scambiare o comprare delle bellissime serie per poi scoprire che erano clamorosi falsi, (i famigerati “fake crowns”) fatti produrre al solo scopo di spennare noi poveri polli, con il risultato di far vacillare un po' tutte le nostre certezze.

A tutti noi il compito di impedire che le cose continuino a peggiorare: cercare di restituire ai nostri cari tappi il loro vero significato, che prescinde da ogni valutazione economica, ma è altresì un insostituibile punto d'incontro che aggrega appassionati di tutto il mondo.

Lorenzo


HomeStorieEnglish